La rassegna ideata da una cantina marchigiana cerca di unire le note di Piazzolla, Bacalov e altri ai rossi e ai bianchi del Conero
Come si abbinano i bianchi marchigiani al Nocturne di Chopin, o il Rosso Conero al Libertango di Piazzolla o alle colonne sonore di Luis Bacalov? Quale vino starà meglio con le note e i ritmi passionali di un tango argentino o con le melodie rilassanti e fluenti di un malinconico Chopin? L’idea di coniugare e armonizzare due mondi così diversi e allo stesso affini come quello del vino e quello della musica non è peregrina.
L’abbinamento dei due mondi sensoriali unisce due sfere percettive tra le più ancestrali: quello del gusto e dell’olfatto e quello delle emozioni e delle vibrazioni che solo la musica riesce a trasmettere. Perché se “il vino si può ascoltare” (la citazione sembra essere attribuita al sound sommelier Paolo Scarpellini), il problema è dare al vino giusto il suono giusto.
In questo senso un esperimento interessante sarà portato avanti, fino alla fine di agosto, da una cantina marchigiana ideatrice di una rassegna denominata “Musica in cantina“. L’esperimento mette insieme il Rosso Conero e gli altri vini prodotti dalla Fattoria Le Terrazze di Numana con diversi autori e stili, lasciando a chi partecipa la scelta dell’abbinamento migliore.
L’apertura della manifestazione c’è stata ieri sera alle 21 con un programma che ha spaziato da Bach a Liszt passando per Chopin in una location interessante, sotto un grande gelso e dopo un bel tramonto marchigiano. Al piano si è esibito il maestro Gianluca Lisi, artista di rilievo internazionale che, con un fuoriprogramma, ha interpretato al pianoforte anche il verdiano “Bella figlia dell’amore”.
Nei giorni che verranno (il 25 luglio, il 4 agosto, il 9 agosto, il 18 agosto e il 28 agosto), ai rossi (dal Doc al DOCG) e al bianco (un Marche Igt) si potrà provare ad abbinare le musiche di Bacalov, Gardel, Piazzolla, i brani jazz, le musica acrobatica e altro. Le serate non sono ad ingresso libero ma il costo è contenuto.
Alcune previsioni sugli abbinamenti migliori? A mio parere un “Le Cave” (Marche IGT bianco) sta bene con Liszt e Chopin. Un “Donna Giulia” (un buon metodo classico del 2016 da uve Montepulciano con due anni sui lieviti) è sembrato invece il migliore con i virtuosismi settecenteschi di Bach. Sulle note di Piazzolla la previsione è senza esitazioni: un Montepulciano in purezza. Se in quei giorni capitate sulle colline di Numana e trovate abbinamenti più interessanti, fatemelo sapere! In ogni caso, se andate, cercate di arrivare un po’ prima per godere della luce del tramonto dal piazzale della Fattoria.