I sapori delle birre artigianali e agricole marchigiane in un itinerario con tanto di “passaporto” da “smarcare”
L’innovativo progetto, presentato a febbraio, può essere una bella esperienza turistico-gastronomia per gli amanti della birra. E può essere anche un’opportunità per impiegare le ultime ferie estive in un percorso che unisce la passione per la birra artigianale, la bellezza e i sapori di un territorio vasto e vario come quello delle valli marchigiane. Le Marche sono una delle regioni in cui i birrifici agricoli e artigianali sono molto attivi, con un’offerta variegata, legata al territorio e al suo substrato agricolo. Non stupisce quindi che in tutta la regione ci siano 43 birrifici e circa 670 mila appassionati di birra. E non stupisce nemmeno che vi sia nata la “Città della Birra”. Si tratta dell’associazione nazionale con sede ad Apecchio che raccoglie anche altri sette cittadine, che ha avviato questo progetto che potrebbe essere replicato anche in altre regioni.
I birrifici: fulcro di turismo brassicolo, gastronomico e culturale
Qualche mese fa, per la precisione a febbraio, la maggior parte dei birrifici delle Marche hanno presentato questo interessante progetto che va sotto il nome di “Le strade della birra”. Con il patrocinio della Regione, l’iniziativa è stata studiata e portata avanti dalla Città della Birra e dall’associazione di produttori di birra denominata “Marche di Birra” insieme ad alcuni enti locali.
Raccolti su un’unica grande cartina regionale ci sono 22 birrifici (artigianali, agricoli e brew pub) che producono in proprio e che, in diversi casi (ma non in tutti), offrono anche la possibilità di accompagnare la bevuta con la ristorazione o con delle preparazioni adatte a aperitivi e merende. Un’offerta che, a seconda dei casi, è sia per appassionati, sia per famiglie. In uno dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa si può anche ritirare il passaporto della Strada, da poter “smarcare” in ogni birrificio con gli appositi timbri. Un modo simpatico per tenere il conto e testimoniare il proprio passaggio ma anche per altro. Secondo quanto afferma una nota della Regione Marche, “collezionando i timbri nei birrifici marchigiani del circuito Le Strade della Birra si avrà diritto a sconti sugli acquisti e a premi”.
Tra i birrifici aderenti ci sono vere “istituzioni” marchigiane come Collesi (di Apecchio) e La Cotta di Sassocorvaro (nel Montefeltro) o il birrificio “Le Fate” di Comunanza. Ma ci sono anche belle realtà come il birrificio agricolo Sangermano18 di Camerano, il birrificio agricolo del Catria di Cantiano ed altri.
Alcuni spunti nell’entroterra: tra Urbino, Apecchio, Arcevia e Fabriano
I birrifici inseriti in cartina sono davvero tanti e difficilmente possono essere visitati in un’unica vacanza. La regione può però essere divisa in zone per diverse “gite”, “escursioni” o “zingarate”. L’area più densa di birrifici è quella tra Arcevia e Apecchio, nella parte nord delle Marche. Lì si possono trovare sette birrifici tra agricoli e artigianali. Alcuni di questi, come il Birrificio del Catria, propongono anche delle tipicità come ad esempio l’abbinamento della propria birra con le polpette di cavallo del monte Catria o altri fritti. Più a nord, visitando il birrificio Il Mulino Vecchio di Fermignano, può essere interessante fare un salto ad Urbino, “città ideale”, patrimonio dell’Unesco, patria di Raffaello Sanzio e di Federico da Montefeltro.
Quanto ad Arcevia, la cittadina è piena di castelli medievali e infatti il birrificio si chiama “dei Castelli”. La comunità è molto attiva e durante l’anno propone anche diverse iniziative: il consiglio è di abbinare il viaggio con “Una Domenica Andando A Polenta“. La festa si svolge a febbraio (nei locali la prenotazione è d’obbligo) è animata dai ristoratori, dalla Pro Loco e dall’Accademia Misena presieduta da Alfiero Verdini, ed è dedicata alla riscoperta del mais ottofile che nel luogo viene cucinato ottimamente. Una tappa tra cultura e birra che può essere abbinata ad Arcevia può essere quella di Fabriano col birrificio Millecento.
L’itinerario sulla costa
Se in questo periodo si preferisce il mare, ci sono almeno altri due birrifici che vale la pena visitare nella zona del Conero, tra la provincia di Ancona e di Macerata. Uno di questi è il birrificio Sangermano18, in contrada Sangermano a Camerano. Si tratta di un birrificio agricolo che in questo periodo è aperto il fine settimana nel pomeriggio ed offre delle merende interessanti. La birra, di valore, non è mai esageratamente amara, è anzi beverina, non troppo gassata e dal colore intenso. Si accompagna ottimamente con merende vegane o i taglieri marchigiani e i “paccasassi”. Se ci si va, il consiglio è di farlo dopo una giornata di mare, magari al ritorno dalla bella spiaggia di Portonovo.
Appena più all’interno, un altro birrificio desta interesse. Si tratta del Laurus di Recanati. Si trova in contrada Montefiore (non fidatevi del navigatore: l’imbocco della strada è accanto al cimitero) e, alla sera, permette di accompagnare alla birra anche diverse pietanze preparate con materie prime aziendali: dalle grigliate ai panini fino ai dolci prodotti con la frutta dell’azienda. Da assaggiare il vino alle visciole e il vino alle ciliegie. Da Montefiore non fatevi mancare una visita a Recanati e alla casa di Giacomo Leopardi. Inoltre sarebbe provvidenziale trovarsi in quella zona verso la fine di agosto e l’inizio di settembre. Proprio a Montefiore inizia il 22 agosto la 30esima Sagra della Polenta, che durerà fino all’8 settembre. Polenta? Non vi stupite: nelle Marche è una pietanza soprattutto estiva cucinata nella versione tradizionale (con la carne) e in quella “marina” col pesce.
In ultimo nella zona va citato il birrificio del Gomito di Agugliano. In questo caso si tratta di un piccolo paese un po’ più lontano dal mare che varrebbe la pena visitare magari nel periodo del Festival del Gelato Artigianale. Il Festival si svolge a giugno e vede la partecipazioni dei più bravi artigiani gelatieri d’Italia
Tra Comunanza, Petritoli, Offida e San Benedetto
Rimane la parte sud delle Marche, quella tra la provincia di Fermo e di Ascoli Piceno. Anche in questo caso gli scorci sul mare, la cultura e la gastronomia vanno a braccetto con la birra. Intorno a Servigliano (c’è il birrificio Maltenano) e Comunanza (il birrificio Le Fate) ci sono bellissimi centri storici. C’è Fermo con la medievale Torre di Palme. C’è Ascoli Piceno, con le famose olive e forse la più bella piazza picena (piazza del Popolo). E c’è Petritoli con il birrificio Jester (che di recente ha prodotto una birra alla lavanda) e una vista mozzafiato sulle colline fermane. Se amate l’abbinamento birra-pizza non perdete la possibilità di visitare una delle migliori pizzerie della regione. Si chiama “Mamma Rosa”, si trova ad Ortezzano (vicino Petritoli), ha ricevuto i “tre spicchi” dal Gambero Rosso nel 2019 e propone una pizza napoletana da far invidia ai napoletani. Altri birrifici della zona sono il Birrificio 20.13 di San Benedetto del Tronto e il Birrificio Carinal di Offida.
Dove trovare i passaporti, le mappe e le informazioni malgrado alcuni Comuni poco… attenti
Come detto, soltanto alcuni Comuni possono rilasciare il passaporto della Strada e sono gli otto aderenti alla Città della Birra. Altri, meno attenti, sono rimasti fuori. Così il passaporto può essere ritirato negli Iat di: Apecchio, Comunanza, Serra Sant’Abbondio, Fermignano, Cantiano, Arcevia, Monte Porzio e Servigliano. Ma non a Sassocorvaro, Fabriano, Caldarola, Recanati, Agugliano, Camerano, Petritoli, Offida e San Benedetto del Tronto che, pur avendo belle realtà del mondo della birra, non hanno avuto l’interesse o l’attenzione giusta verso questo progetto. Dunque se si vuole il “passaporto” sarà necessario andare in uno dei Comuni convenzionati. La mappa con la Strada della Birra completa è invece disponibile in ogni birrificio. Non ci sono siti internet in cui prendere informazioni complete ma si può contattare “Marche di Birra” al 3922686451 o l’ufficio turistico del Comune di Apecchio al 072299279. In tutti i casi conviene chiamare per tempo i singoli birrifici per informarsi sulle aperture e sulla possibile ristorazione in loco.