I carabinieri della Tutela Agroalimentare proseguono i controlli sulla correttezza delle etichette nei salumifici di Reggio Emilia, Parma, Pordenone e Bolzano
I militari del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Parma, continuano le ispezioni di salumifici e prociuttifici e i sequestri. Dai controlli, infatti, sono emerse irregolarità sulle indicazioni date ai consumatori, rispetto a quanto previsto invece dal Decreto Ministeriale 6 agosto 2020. L’operazione si chiama “Barbecue 3” e segue altre due indagini analoghe.
14 tonnellate di carne suina lavorata sono state così sequestrate tra Reggio Emilia, Parma, Pordenone e Bolzano. I sigilli sono stati apposti a culatelli, prosciutti crudi, speck, fiocchi di prosciutto, coppe, pancette, soppressa, salame, würstel e prosciutto cotto. La merce sequestrata ha un valore di 225.500 euro. Sono state inoltre elevate sanzioni per 14.000 euro.
Ma non è l’unico sequestro eseguito negli ultimi tre mesi. A settembre i sigilli erano finiti su altri prodotti, durante i controlli di filiera eseguiti dai carabinieri dell’Agroalimentare. A Ferrara erano stati sequestrati 333 kg di “Salsiccia Napoli piccante”, pronta alla commercializzazione, e kg 160 di etichette irregolari. A Modena, 600 kg di “Cotechino cotto”, 79 kg di pasta ripiena “Cappello del prete cotto”, 93 kg di Coppa di Testa di Modena e Coppa di Testa di Bologna e 3280 kg di salami, pancette, fiocchi, culate prosciutto, ciccioli. 285 kg di “spianata”, salame ungherese e salame “Milano” i carabinieri li hanno sequestrati a Piacenza. A Parma 51 kg di tranci di prosciutto crudo fatti passare per “Prosciutto di Parma Dop”.
Altre 5 tonnellate di carne erano state sequestrate ad agosto perché prive delle indicazioni sulla provenienza. Anche in quel caso le irregolarità erano state riscontrate nei salumifici delle province di Bologna, Piacenza, Reggio Emilia e Verona.