Al via i concorsi dedicati all’olio extra vergine d’oliva di qualità della provincia di Latina, della provincia sud di Roma e di parte dell’Alta Valle del Sacco. Centauri (Capol): “Sulle Colline Pontine la forte siccità fa presagire un livello molto alto di qualità”
Dalla prima periferia di Roma fino ai Monti Lepini, dalla costa del tirreno ai Monti Tiburtini, partono i concorsi dedicati all’olio extra vergine d’oliva. Due i concorsi partiti proprio nei due giorni scorsi. Insieme coprono il territorio dell’intera provincia di Latina e di tutta la provincia su di Roma. Si tratta del concorso “L’Olio delle Colline” della provincia di Latina e del concorso “Oro Verde” della provincia sud di Roma. Entrambi i concorsi termineranno con due distinte premiazioni che si terranno nel febbraio prossimo.
Quest’anno le organizzazioni dei due concorsi hanno avviato una collaborazione ancor più stretta. Hanno infatti in programma una guida, pensata per promuovere le migliori aziende e i migliori produttori delle due province. Nella pubblicazione saranno raccolti i migliori oli del concorso “Oro Verde” e del concorso “L’Olio delle Colline”. Il nome della guida sarà: “EVO – L’Oro delle Colline”.
Dai Monti Tiburtini ai Lepini, dai Castelli ai Prenestini, dall’Alta Valle del Sacco fino al litorale romano: al via il concorso “Oro Verde”
Ieri l’Associazione Ferao ha indetto il terzo concorso “Oro Verde”, dedicato alla promozione dell’olio extravergine d’oliva di qualità. Il concorso è aperto ai produttori e alle aziende che hanno gli olivi in numerosi paesi della provincia di Roma e di Frosinone.
Possono partecipare oli extra vergine d’oliva di: Castelli Romani, Monti Lepini (romani e del frusinate), Monti Prenestini, Monti Tiburtini, area Casilina, Alta Valle del Sacco e litorale romano (clicca qui per leggere l’elenco dettagliato dei Comuni). I campioni di olio andranno consegnati entro il 16 gennaio 2022 come previsto dal regolamento del bando. Ai partecipanti l’associazione consegnerà sia i risultati delle analisi all’oxitester su acidità e perossidi, sia il risultato dell’esame organolettico tramite Panel Test formato da assaggiatori iscritti nell’elenco del Ministero dell’Agricoltura.
In base all’esame organolettico, il Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole di Latina stilerà la classifica e individuerà i vincitori. Una giuria del “consumatore”, costituita da giornalisti, ristoratori ed esperti del settore assegnerà invece il “Premio del Consumatore”. L’anno scorso hanno partecipato 37 produttori, e hanno vinto oli di Rocca di Cave, Valmontone, Grottaferrata, Olevano Romano e Artena. Quest’anno l’obiettivo dell’associazione è di allargare ancora la partecipazione.
“L’Olio delle Colline”: parte la diciassettesima edizione del concorso della provincia di Latina
Giunto alla diciassettesima edizione, parte anche il concorso provinciale “L’Olio delle Colline – Paesaggi dell’extravergine e buona pratica agricola dei Lepini, Ausoni e Aurunci”. La competizione è rivolta a olivicoltori che abbiano prodotto almeno cinquanta chilogrammi di olio nell’annata 2021/2022. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 15 gennaio 2022 al Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina). L’indirizzo è: via Carrara, 12 /A, presso Centro Servizi Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina.
I campioni di olio ammessi saranno sottoposti a un esame organolettico, che sarà effettuato dal Panel del Capol. A coordinare l’esame sarà il Capo Panel Giulio Scatolini. Il Panel sarà composto di assaggiatori iscritti all’Elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergine ed extra vergine.
I premi che saranno assegnati
Verranno premiati i primi tre oli extravergine classificati nelle tre categorie: Fruttato leggero, Fruttato medio e Fruttato intenso. Ai restanti campioni di olio selezionati per la finale sarà assegnata la “Gran Menzione”. Sono previsti premi all’Olio Dop Colline Pontine, al Miglior Olio Biologico e alla Migliore confezione ed etichetta.
Il Concorso assegna poi i premi “Olivicoltore veterano”, “Giovane olivicoltore” e “Verde in rosa”, un nuovo riconoscimento che verrà dato alle “donne dell’olio pontino”. Una sezione è infine dedicata ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola”. In quella sezione sarà attribuito il Premio “Custode delle Colline” a quelle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro-ambientali.
Per meglio selezionare gli oli in gara, verranno organizzate preselezioni presso le aree interessate dal concorso (Lepini, Ausoni, Aurunci). È possibile consultare il bando nella sede del Capol, negli uffici della Provincia di Latina e nei frantoi dell’Agro Pontino. Per informazioni, si può contattare il 3291099593 o scrivere un’email a capol.latina@gmail.com
Centauri (Capol): “Quest’anno la forte siccità fa presagire un livello molto alto di qualità”
“Questo concorso è itinerante – afferma Luigi Centauri, presidente del Capol e coordinatore dello stesso Concorso – e come tale si è svolto in passato nei luoghi più suggestivi della provincia, come l’Abbazia di Valvisciolo, il Castello di Itri, il Castello Caetani di Sermoneta, l’Abbazia di Fossanova, il Palazzo Baronale di Fondi, il Castello di San Martino, Castello Baronale di Maenza, Pantanello di Ninfa, Palazzo M di Latina”.
“È un momento importante – aggiunge Centauri – in cui si può conoscere e comunicare le qualità, organolettiche e salutistiche, dell’olio pontino. Circa tali qualità, quest’anno raggiungeranno un livello molto alto perché la forte siccità, pur prolungando il periodo della cascola delle olive, ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia”.
“Parliamo di dati non definitivi – ha proseguito il presidente del Capol – che potranno essere oggetto di variazioni in base ad una serie di fattori quali le rese delle prossime settimane, la eventualità di non raccolta, ovvero la fattispecie che i piccoli produttori rinuncino alla raccolta in considerazione dei costi da sostenere in rapporto alle piccole produzioni”.
“La produzione di quest’anno dovrebbe raggiungere i 160 mila quintali, con un aumento rispetto all’anno scorso, che tra l’altro è stata tra le più basse degli ultimi venti anni, stimabile tra il 20 e il 30%. Produzione – conclude Centauri – che è distribuita sul territorio a macchia di leopardo, con alcune zone con una buona caricativa e altre con uno scarso raccolto”.