Senza caffè non c’è buongiorno che tenga ma attenzione a zuccheri e dolcificanti
Nel latte, zuccherato, macchiato o amaro, non c’è buongiorno che tenga senza una tazzina di caffè ad attenderci. Meglio ancora se senza zucchero, così da mantenere costante la glicemia e non prendere calorie inutili senza accorgercene. Per chi proprio non riesce a berlo amaro, ci sono svariati dolcificanti, ma fanno bene alla nostra salute?
L’aspartame è il più comune dei dolcificanti artificiali, anche se è stato dichiarato sicuro, in realtà sono molti i motivi per ritenerlo neurotossico. I sintomi ad esso collegati, per chi ne abusa, sono: vertigini, indebolimento della vista, disorientamento, perdita dell’equilibrio, dolori muscolari e ipertensione; tra i sintomi più lievi ritroviamo: disturbi del sonno, mal di testa e sbalzi d’umore.
La saccarina, ha una reputazione altrettanto cancerogena, ma se assunta in minime quantità è ritenuta sicura, così come il ciclammato e acesulfame K. Il sucralosio è il più promettente tra essi, è una forma di saccarosio, ossia di zucchero, leggermente modificata chimicamente che dolcifica sei volte di più; l’alterazione chimica impedisce al fisico di riconoscerlo e assorbirlo, non determina pertanto l’aumento della glicemia e dell’insulina.
La stevia è la nostra scelta migliore, è un’erba usata come additivo alimentare, priva di svantaggi tranne un retrogusto simile alla liquirizia. Cosa dire del fruttosio? Non fa aumentare la glicemia, quindi considerato inizialmente perfetto per i diabetici ma nulla di più sbagliato. Non crea disturbi alla glicemia, ma a lungo andare innesca un’insulino-resistenza, viene trasformato in grasso e aumenta anche i livelli di trigliceridi; consumare fruttosio solo se contenuto nel suo involucro naturale con fibra, nella frutta!
Infine esistono i polioli, dolcificanti privi di zucchero che includono xilitolo, maltitolo, sorbitolo e mannitolo. Hanno meno calorie rispetto allo zucchero, ma se utilizzati per troppo tempo potremo avere problemi gastrici come gonfiore ed un effetto lassativo. Un ulteriore problema nell’utilizzo dei dolcificanti sta nei soggetti sensibili agli zuccheri in cui può perfino creare dipendenza data la reazione endorfinica che dà origine a voglia incontrollata di cibo. Quindi caffè sì, ma amaro o con stevia!