Il settore agrituristico italiano ha recuperato fatturato, tornando ai livelli pre-covid e producendo con metodo biologico
Gli agriturismi d’Italia sono tornati a produrre ai livelli di prima del Covid. E hanno raggiunto un nuovo massimo storico: nel 2022 le aziende autorizzate erano 25849. A metterlo in evidenza è l’ultimo “Rapporto Agriturismo e multifunzionalità” dell’Ismea.
Il rapporto (clicca qui per leggerlo integralmente) è stato realizzato nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale ed è giunto alla sua settima edizione, continuando a proporsi come strumento di orientamento, conoscenza e analisi del comparto.
L’analisi dei principali indicatori e delle evidenze del mercato dell’agriturismo mostra un settore solido e reattivo. Nel 2022 le aziende agrituristiche autorizzate in Italia sono aumentate dell’1,8% rispetto al 2021. Allo stesso tempo, la domanda agrituristica ha recuperato completamente i valori pre-covid, superandoli sia in termini di arrivi (oltre 4 milioni) che di presenze (più di 15,5 milioni).
L’Ismea ha spiegato che la solidità del comparto si evince anche osservando la dimensione economico-produttiva delle aziende agrituristiche che, dai dati del settimo Censimento generale dell’agricoltura, risultano avere una SAU media di 25,3 ettari, circa due volte e mezzo maggiore rispetto a quella delle aziende agricole italiane nel complesso.
Oltre che in termini economici, l’offerta agrituristica appare sostenibile anche in termini sociali. L’agriturismo rappresenta la forma di diversificazione agricola più diffusa e capillarmente distribuita nelle aree rurali italiane, nelle zone svantaggiate, montane e nei piccoli centri.Nel documento è presente un focus in cui sono evidenziati i principali aspetti di sostenibilità del modello agrituristico italiano. In particolare, emerge l’inclinazione degli agriturismi a produrre con metodo biologico e l’alta incidenza di aziende coinvolte in produzioni a Indicazione Geografica (IG).
Il Rapporto si completa con le principali evidenze e novità legislative sulle attività connesse e sulla multifunzionalità intervenute nel corso del 2023 e riporta i riferimenti ai nuovi interventi per le fonti energetiche rinnovabili nel settore agricolo, in particolare per il c.d. Parco Agrisolare e per lo sviluppo dell’agro-voltaico e del biometano, interventi ricadenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).