Il progetto “Food second life” di Regione Lazio e Federconsumatori riguarderà i Comuni di Oriolo Romano, Canale Monterano e Manziana
Ridurre lo spreco alimentare e trasformare il cibo gettato in cibo donato a chi ne ha bisogno. Questo l’obiettivo del progetto “Food second life” cui ha dato vita la Regione Lazio, tramite Lazio Innova, assieme a Federconsumatori Lazio. Il progetto coinvolgerà tre Comuni: uno della Provincia di Viterbo (Oriolo Romano) e due della Città Metropolitana di Roma (Canale Monterano e Manziana).
Il progetto è stato presentato oggi nella Sala Polivalente del Teatro Comunale di Oriolo Romano (che sarà capofila del progetto) da Massimiliano Baldini, capo segreteria dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli, dalla responsabile Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio, Cristiana Avenali, dal responsabile dello Spazio Attivo di Bracciano, Luca Polizzano, dal presidente di Federconsumatori Lazio, Stefano Monticelli, e dai sindaci di: Oriolo Romano, Emanuele Rallo, Canale Monterano, Alessandro Bettarelli, e Manziana, Bruno Bruni.
Lo scopo del progetto è valutare la possibile sperimentazione sul territorio del Comune di Oriolo Romano e dei Comuni limitrofi di Canale Monterano e di Manziana di un modello innovativo che consenta di ridurre su scala locale lo spreco alimentare nel ciclo della Grande Distribuzione Organizzata.
Il progetto prevede due Fasi. La prima, denominata “Fase A”, si svolgerà tra gennaio e febbraio 2022. Prevede l’analisi e la mappatura del contesto territoriale di Comuni di Oriolo Romano, Canale Monterano e Manziana con interventi di animazione e formazione finalizzata ad avvicinare tutti gli attori del territorio al vantaggio del contrastare lo spreco alimentare e a illustrare le opportunità offerte dalla legislazione vigente in materia. Verranno poi ascoltati gli stakeholder del territorio al fine di raccogliere elementi per la definizione di eventuali fabbisogni di innovazione su cui intervenire con una Sfida di innovazione sociale;
Seguirà la “Fase B”, tra marzo e agosto 22. In quei mesi verrà messa a punto di uno specifico avviso per la raccolta e selezione delle proposte progettuali rispetto agli ambiti di intervento identificati durante la fase precedente. Sono previste azioni di promozione e di animazione delle comunità di soggetti destinatari delle sfide (start up innovative, spin off ecc.) anche attraverso il supporto dei promotori e dei partner che hanno aderito al percorso. Verrà poi attivato un laboratorio per sviluppare e personalizzare le soluzioni e le proposte selezionate e per identificare possibili ambiti di applicazione pratica. Saranno infine valutate le proposte, premiata la soluzione migliore rispetto alle finalità del progetto, che sarà affidato agli attori del territorio per essere sperimentato.